\section{Memorie} \subsection{Definizione di memoria} Una memoria pu\`o essere definita come un sistema in grado di conservare delle informazioni come per esempio un Hard-Disk, un libro o un DVD. In questo capitolo sono analizzate solamente alcuni tipi di memoire dette \emph{memorie a semiconduttore}. In queste forme di memoria l'informazione \`e rappresentata da un livello di tensione (per esempio lo standard TTL) che come conseguenza richiede un supporto fisico elettronico. \subsection{Classificazione delle memorie} Le memorie digitali possono essere classificate in base a vari criteri quali \begin{itemize} \item Mantenimento dell'informazione senza l'uso di alimentazione: \\ {\bf Volatili} o {\bf Non volatili} \item Tempo di permanenza con l'alimentazione: \\ {\bf Statiche} o {\bf Dinamiche} \item Modalit\`a di accesso: \\ {\bf Casuale} o {\bf Sequenziale} (o entrambe) \end{itemize} \subsection{Unit\`a di misura} In informatica in molti casi sono pi\`u importanti le potenze di 2 che le potenze di 10. Perci\`o oltre ai prefissi del sistema internazionale kilo (k) $10^3$, mega (M) $10^6$, giga (G) $10^9$ sono stati aggiunti dalla commissione europea IEC i prefissi kibi (Ki) $2^{10} = 1024^1$, mebi (Mi) $2^{20} = 1024^2$, gibi (Gi) $2^{30} = 1024^3$ ecc. Naturalmente per\`o non essendo uno standard internazionale negli USA la commissione JEDEC utilizza un sistema differente. Lo standard americano modifica il significato dei simboli SI quando sono combinati con l'unit\`a Byte (B). Quindi 1 KB = 1 KiB = $2^{10}$ Bytes, 1 MB = 1 MiB = $2^{20}$ Bytes, 1 GB = 1 GiB = $2^{30}$ ecc. \begin{table}[H] \centering {\def\arraystretch{1.2} \begin{tabular}{ l l c l c } \hline Valore & Nome IEC & Simbolo IEC & Nome JEDEC & Simbolo JEDEC \\ \hline $2^{10} = 1024^1$ & KibiByte & KiB & KiloByte & KB \\ $2^{20} = 1024^2$ & MebiByte & MiB & MegaByte & MB \\ $2^{30} = 1024^3$ & GibiByte & GiB & GigaByte & GB \\ \hline \end{tabular}} \caption{tablella riassuntiva delle unit\`a di misura.} \end{table} \subsection{Notazione} Le memorie vengono normalmente indicate con la seguente notazione. $$ words~count \times word~size$$ In cui $word~size$ indica la dimensione della parola, ovvero il numero di bit utilizzato in uscita, mentre $words~count$ indica il numero di parole presenti. Per esempio una memoria da 2 KiB (o 2KB secondo la notazione JEDEC) viene indicata come memoria $2048\times 8$ bit. \`E anche possibile indicare la dimensione con il numero di bit contenuti nella memoria. Sempre lo stesso esempio di una memoria da 2 KiB si indica quindi con $16384$ bits oppure 16 K (che con lo standard JEDEC corrisponde a $16 \cdot 1024 = 16384$). \subsection{Read Only Memory ({\tt ROM})} La memoria ROM \`e un circuito combinatorio che fornisce in uscita una serie di dati $Y_0\dotso Y_{m-1}$ in corrispondenza ad una serie di ingressi $A_0\dotso A_{n-1}$. Con $n$ bit in ingresso si possono avere fino a $2^n$ celle di dimensione $m$ in uscita. In questo tipo di memoria come implica il nome le informazioni vengono conservate permanentemente nella configurazione del circuito, siccome esse sono `bruciate' fisicamente nel circuito. \begin{figure}[H] \centering \includegraphics[width=\textwidth]{res/memorie/rom} \end{figure} Per ogni indirizzo in $A$ corrisponde una riga che accende alcuni bit sull'uscita $Y$ in base alle connessioni presenti tra le linee dei dati e le linee delle parole. La connessione pu\`o essere costruita con differenti metodi, creando quindi differenti tipi di ROM. La seguente tabella descrive brevemente le caratteristiche di ognuna. \begin{table}[H] \centering {\def\arraystretch{1.5}\tabcolsep=6pt \begin{tabular}{>{\ttfamily}p{.12\textwidth} p{.28\textwidth} p{.5\textwidth}} \hline \rmfamily Acronimo & Nome & Caratteristica \\ \hline ROM & Read Only Memory & Programmata in fabbrica \\ PROM & Programmable ROM & Programmabile dall'utente una volta sola, per sempre. La programmazione avviene bruciando dei fusibili. \\ EPROM & Erasable PROM & Programmabile pi\`u volte dall'utente. \`E possibile cancellare il contenuto esponendo il chip ai raggi UV per 15 - 20 min. \\ EEPROM o E\textsuperscript{2}PROM & Electronically Erasable PROM & Programmabile pi\`u volte dall'utente, la memoria viene riscritta in pochi millisecondi utilizzando dei segnali elettrici. \\ \hline \end{tabular}} \end{table} % che diamine erano? % \subsection{Memorie non volatili ({\tt NVRWM})} \subsection{Random Access Memory ({\tt RAM})} In una memoria ad accesso casuale, o memoria RAM (Random Access Memory), una qualsiasi locazione \`e individuata da un numero (indirizzo o address) e il suo contenuto pu\`o essere letto o modificato in un intervallo di tempo costante detto \emph{tempo di accesso} $t_a$. %% doc: 01c memorie principali.pdf \begin{figure}[H] \centering \includegraphics[width=\textwidth]{res/memorie/ram} \end{figure} Quando viene richiesta un' operazione di lettura con il segnale {\tt R}, l'indirizzo comanda il multiplexer per passare sull'uscita il dato contenuto alla locazione richiesta. Nell'operazione di scrittura il segnale {\tt W} abilita la scrittura del dato presente in ingresso nella cella indicata tramite il demultiplexer. La RAM pu\`o essere di tipo \emph{statico} o \emph{dinamico}. Le {\tt SRAM} (static RAM) sono dei flip-flops, mentre le {\tt DRAM} (dynamic RAM) sono dei microcondensatori C-MOS nei quali 1 corrisponde al condensatore carico e 0 corrisponde al condensatore scarico. \paragraph{La RAM dinamica ({\tt DRAM})} avendo un comportamento elettrico tipico dei condensatori, essa \`e soggetta alla scarica, cio\`e tende a perdere l'informazione contenuta, perci\`o necessitano di essere ricaricate regolarmente con della circuiteria che esegue un \emph{refresh}. \paragraph{La RAM statica ({\tt SRAM})} essendo un FF, \`e in grado di mantenere le informazioni per un tempo indeterminato affinch\`e ci sia l'alimentazione. Gli svantaggi delle SRAM rispetto alle DRAM sono il consumo energetico (potenza dissipata) e la dimensione, che rendono la densit\`a di bit per unit\`a di area minore. Come vantaggio invece le SRAM tendono ad essere pi\`u veloci delle DRAM. % \subsection{Indirizzamento sequenziale, 1D e 2D}