summaryrefslogtreecommitdiffstats
path: root/doc/report/z80uPC_nostyle.tex
diff options
context:
space:
mode:
Diffstat (limited to '')
-rw-r--r--doc/report/z80uPC_nostyle.tex171
1 files changed, 147 insertions, 24 deletions
diff --git a/doc/report/z80uPC_nostyle.tex b/doc/report/z80uPC_nostyle.tex
index fe9fa23..569e665 100644
--- a/doc/report/z80uPC_nostyle.tex
+++ b/doc/report/z80uPC_nostyle.tex
@@ -1,5 +1,14 @@
\documentclass[a4paper, 11pt]{article}
+% draftwatermark
+\usepackage{draftwatermark}
+\SetWatermarkText{\tt DRAFT}
+\SetWatermarkLightness{.8}
+\SetWatermarkScale{10}
+
+% urls
+\usepackage{url}
+
% figures
\usepackage{array}
\usepackage{float}
@@ -80,6 +89,10 @@
\end{abstract}
\break
+\tableofcontents
+\break
+
+%-----------------------------------------------------------------------------
\section{Hardware}
\subsection{Specifiche tecniche dello Z80}
@@ -121,7 +134,7 @@ Il minimo necessario per far funzionare uno Z80 sono una {\tt RAM} ed una
anche di una porta seriale, di una porta parallela e di un counter timer;
Hardware che si presenta normalmente all'interno di microcontrollori odierni.
-\begin{table}[hb]\centering
+\begin{table}[h!]\centering
\caption{Lista dei componenti}
\begin{tabular}{ >{\tt}p{.1\textwidth} >{\tt\bfseries}p{.2\textwidth} >{\footnotesize}p{.6\textwidth} }
\toprule
@@ -156,7 +169,16 @@ vedere in tempo reale i valori sui bus degli indirizzi e dei dati.
\end{tabular}
\end{center}
+\subsection{Schema a blocchi}
+\begin{figure}[H]
+ \centering
+ \includegraphics[width=\textwidth]{res/block_diagram}
+ \caption{Schema a blocchi del \prj}
+\end{figure}
+
+% TODO
\subsubsection{Implementazione dei generatori di clocks}
+
\subsubsection{Uscite verso l'esterno (DIN 41612)}
Per poter estendere lo \prj a lato \`e presente un connettore {\tt DIN 41612}
per poter interfacciare schede di estensione della funzionali\`a siccome il
@@ -192,20 +214,79 @@ la parte di address space in cui \`e previsto di mappare dispositivi esterni.
\end{tabu}}
\end{table}
+% TODO
+\subsection{Address space}
+L'address space dello z80 \`e in grado di indirizzare 64 KB; la met\`a di
+questi \`e assegnata alla RAM e un quarto \`e della ROM. La ROM \`e minore
+della RAM perch\'e \`e intesa per essere un bootloader piuttosto che un vero e
+proprio OS.
+% TODO: redraw with xfig
+\begin{figure}[H]
+\centering
+\includegraphics[height=8cm]{res/addrspace}
+\end{figure}
\subsection{Memory management unit}
-Alcuni modelli sucessori dello Z8400 implementavano ina MMU (Memory
-Management Unit) SoC che permetteva di ampliare la dimensione dell'address
-space, permettendo quindi di mappare pi\`u memorie o dispositivi separati
-negli stessi indirizzi. Ci\`o \`e un sistema \`e comune nei sistemi a base di
-microcontrollers per ovviare al problema dello spazio. Lo \prj per\`o ha un
-architettura pi\`u simile ad un computer X86 in cui la MMU viene utilizzata
-per la gestione delle \emph{pagine} di memoria.
+Alcuni modelli sucessori dello Z8400 implementavano ina MMU (Memory Management
+Unit) SoC che permetteva di ampliare la dimensione dell'address space,
+permettendo quindi di mappare pi\`u memorie o dispositivi separati negli stessi
+indirizzi. Lo \prj per\`o cerca di imitare un architettura pi\`u simile ad un
+computer X86 in cui la MMU viene utilizzata per la gestione delle \emph{pagine}
+di memoria. Il concetto di pagine (pages in inglese) \`e necessario per sistemi
+con un supporto per il multitasking. La conseguenza di questo design implica
+per\`o che sia introdotto anche il concetto di \emph{virtual address space}
+siccome, potendo reindirizzare a piacimento gli indirizzi, diventa possibile e
+conveniente offrire ai programmi eseguiti la stessa struttura di memoria
+indipendentemente dalla loro vera locazione in memoria.
+
+La struttura designata per il progetto \`e la seguente. \`E resa possibile
+solamente l'esecuzione di 2 programmi semi-paralleli, perch\`e
+l'implementazione di uno scheduler \`e troppo complessa con il CTC a
+disposizione. Si pu\`o quindi avviare due programmi ma solamente uno \`e in
+esecuzione ed utilizza il 100\% del tempo della CPU. Purtroppo le limitazioni
+di questo design non permettono di offrire funzionalit\`a importanti della
+kernel, ma in un futuro si potrebbe risolvere il problema estendendo la
+piattaforma. Infatti grandi spazi dell'iospace sono stati lasciati liberi per
+l'aggiunta di dispositivi esterni.
+
+\begin{figure}[h!]
+ \centering
+ \includegraphics[height=5cm]{res/mmu_ram_map}
+\end{figure}
+
+I due programmi in `esecuzione' sono salvati nella RAM alle locazioni {\tt
+0xB000} e {\tt 0xD0000} con 8 KB di RAM per uno. Per passare da un programma
+all'altro la kernel offre delle system calls che modificano la \emph{page
+table} all'interno della MMU in maniera da mappare l'indirizzo {\tt B000} o
+{\tt D000} a {\tt 0000}.
+
+\begin{figure}[h!]
+\centering
+\begin{minipage}[c]{.45\textwidth} \centering
+ \includegraphics[width=\linewidth]{res/mmu_addr}
+\end{minipage}%
+\begin{minipage}[c]{.45\textwidth} \centering
+\begin{verbatim}
+ Example program running
+ at address 0xB000
+
+ Virtual address
+ LD (#0x1200), #0xFE
+
+ Real Instruction
+ LD (#0xC200), #0xFE
+\end{verbatim}
+\end{minipage}
+\end{figure}
-Il concetto di pagine (pages in inglese) \`e necessario per sistemi con un
-supporto per il multitasking o per poter ampliare la memoria dinamica.
+Naturalmente ci\`o significa che il programma non ha l'accesso all'iospace,
+perci\`o per le operazioni con i dispositivi \`e necessario implementare un
+driver nella kernel. Nel caso in cui si volesse creare dei drivers userspace la
+kernel dovr\`a mettere a disposizione delle system calls che permettano di
+modificare la page table in maniera indiretta.
\break
+%-----------------------------------------------------------------------------
\section{Software}
\subsection{Organizzazione del codice sorgente C}
Il codice sorgente dell'intero progetto \`e contenuto nella cartella {\tt
@@ -235,23 +316,25 @@ $ sdcc -mz80 -pedantic --no-std-crt0 <crt0> \
-I. -c <source_file> -o <object_file>
\end{verbatim}
In cui {\tt <source\_file>} \`e il documento con il codice sorgente e {\tt
-<object\_file>} \`e il nome dell'object (solitamente lo stesso del sorgente
-con l'estensione {\tt .o}). Mentre per linkare gli objects e generare un
-eseguibile si utilizza
+<object\_file>} \`e il nome dell'object (solitamente lo stesso del sorgente con
+l'estensione {\tt .o}). La flag {\tt --allow-unsafe-read} \`e permessa
+solamente nella compilazione per Z80 e serve ad indicare al compiler che le
+letture da locazioni arbitrarie di memoria sono ammesse (normalmente non lo
+sono). Per linkare gli objects e generare un eseguibile si utilizza
\begin{verbatim}
$ sdcc -mz80 --no-std-crt0 <crt0> \
--code-loc=<addr> <objects> -o <hexfile>
$ makebin -s <rom_size> -yo 1 -ya 1 <hexfile> <binary>
\end{verbatim}
-Gli argomenti {\tt -yo 1 -ya 1} specificano rispettivamente il numero di
-banchi di ROM e di RAM.
+Le flags {\tt -yo 1 -ya 1} specificano rispettivamente il numero di banchi di
+ROM e di RAM.
\subsection{CRT0 per lo Z80}
-In C il CRT0 \`e un insieme di routines che vengono eseguite prima del codice
-C che servono ad inizializzare il sistema. Nel caso dello \prj \`e utilizzato
-per inizializzare lo stack pointer e per organizzare i settori dell'eseguibile.
-Un esempio di crt0 utilizzato per il progetto:
+In C il CRT0 \`e un insieme di routines che vengono eseguite prima del codice C
+che servono ad inizializzare il sistema. Nel caso dello \prj \`e utilizzato per
+inizializzare lo stack pointer e per indicare al linker come organizzare i
+settori dell'eseguibile. Un esempio di crt0 utilizzato per il progetto:
\lstset{escapechar=@,style=customasm}
\begin{lstlisting}
@@ -303,19 +386,24 @@ assembler per lo Z80, per esempio quello fornito in SDCC.\@
$ sdasz80 -o <crt0.s>
\end{verbatim}
-Quindi l'argomento {\tt --no-std-crt0 <crt0>} per il compiler descritto precedente non
-\`e assolutamente necessario ma \`e consigliato siccome permette di avere un
-controllo maggiore del contenuto dell'eseguibile.
+Quindi l'argomento {\tt --no-std-crt0 <crt0>} per il compiler descritto
+precedente non \`e assolutamente necessario ma \`e consigliato siccome permette
+di avere un controllo maggiore del contenuto dell'eseguibile.
\subsection{Codice sorgente VHDL}
Il codice sorgente in VHDL per la CPLD utilizzata come address decoder e MMU,
\`e contenuto nella cartella {\tt sw/cpld}. La toolchain utilizzata \`e quella
offerta da Lattice.
+% TODO
+\subsubsection{Programmazione della MMU}
+
+
\break
+%-----------------------------------------------------------------------------
\section*{Glossario Tecnico}
{\def\arraystretch{1.4}
-\begin{tabular}{ >{\bfseries}p{.3\linewidth} p{.7\linewidth} }
+\begin{tabular}{ >{\bfseries}p{.35\linewidth} p{.65\linewidth} }
Address Space & In informatica l'\emph{address space} \`e un intervallo di
indirizzi che possono corrispondere a indirizzi in rete, regioni di un
@@ -324,14 +412,49 @@ offerta da Lattice.
all'intervallo indirizzabile dal processore, ovvero \(2^{16}\) locazioni
siccome il sistema dispone di un bus a 16 bit. \\
+ Virtual Address Space & Il virtual address space \`e un livello di
+ astrazione che estende l'address space utilizzato nelle architetture
+ moderne (X86 / 64). In un sistema senza VAS, i programmi caricati in
+ memoria `vedono' l'indirizzo in cui si trovano e devono perci\`o essere
+ caricati in una regione di memoria continua. In un sistema con VAS invece
+ al programma figura sempre di avere l'intero address space disponibile per
+ se, e la MMU si occupa di traslare gli indirizzi virtuali in indirizzi
+ reali prima che essi raggiungano l'hardware. \\
+
Registro & Un registro \`e un dispositivo di memoria in cui \`e possibile
pu\`o leggere e/o scrivere un certo valore. Normalmente in un computer /
microcontrollore la dimensione della memoria \`e data dall'architettura,
dunque 8, 16, 32 o 64 bits. In questo documento viene viene comunemente
utilizzato per riferirsi ad una memoria di un dispositivo fisico come la
CPU o un IC seriale. \\
+
+ Toolchain & Da Wikipedia \cite{wiki:toolchain}: In ambito software, una
+ toolchain è l'insieme dei programmi (tools) usati nello sviluppo di un
+ prodotto (tipicamente un altro programma o sistema di programmi). I tool
+ possono essere utilizzati in catena, in modo tale che l'output di ciascun
+ tool rappresenti l'input per il successivo, ma il termine è utilizzato in
+ maniera più estesa per riferirsi, più in generale, a qualunque insieme di
+ tool di sviluppo collegati tra loro. \\
+
+ Stack Pointer,\newline Program Counter & Lo Stack Pointer \`e un registro a
+ 16 bit in cui \`e salvato l'indirizzo della fine (pi\`u in alto, ultimo
+ inserito) dello stack. Il program counter, un altro registro a 16 bit
+ contiene l'indirizzo da cui leggere della prossima istruzione da
+ eseguire.\\
+
\end{tabular}}
-\section*{Bibliografia}
+\begin{thebibliography}{2}
+\bibitem{wiki:toolchain}
+ \url{https://it.wikipedia.org/wiki/Toolchain}
+
+\bibitem{z80book}
+ \textbf{Paolo Di Leo},
+ Z80 Microcomputer didattico,
+ Gennaio 2016,
+ Libri SANDIT,
+ {\tt ISBN 978-88-6928-142-6}
+
+\end{thebibliography}
\end{document}